Visita del Castello Visconteo

Il luogo che vi accingete a visitare ha in sé due anime, che offrono due possibili percorsi di visita: da una parte museo, dall’altra castello.

È proprio a quest’ultimo – la cui parola è già foriera di fascino fiabesco – che vogliamo dedichiate le prime attenzioni, per immergervi in un contesto che lascia trasparire le tracce del suo passato.

Trovandosi all’interno della corte, a colpo d’occhio si colgono due elementi:

da una parte, la modularità del complesso architettonico***, composto da una struttura quadrata – di circa 150 metri per lato – originariamente con 4 torri angolari, perfezione venuta meno a causa della distruzione dell’ala nord *** avvenuta nel 1527 per opera dell’artiglieria francese

osservando poi più da vicino, magari camminando lungo il porticato, si possono notare le tracce della storia del monumento, dalle origini della sua costruzione, nella seconda metà del Trecento fino a oggi.

Si tratta di una storia secolare, che prende avvio dopo la conquista di Pavia da parte di Galeazzo II Visconti, nel novembre del 1359. Il castello venne edificato a stretto giro e in pochi anni, perché già nel 1366 Galeazzo II scriveva a Guido Gonzaga a Mantova per richiedere i migliori pittori in circolazione per poterlo decorare.

Oltre alle parti sopravvissute di questi apparati decorativi (affreschi e sinopie), camminando lungo i porticati e i loggiati potete osservare:

  • iscrizioni dipinte sopra alcune porte, che indicavano la funzione della sala interna***
  • segni incisi dai lapicidi nelle pietre utilizzate per costruire le colonne e le altre parti lapidee***
  • graffiti*** che testimoniano della vita quotidiana del castello, da quelli più antichi risalenti al XVI secolo a quelli più recenti (XIX secolo, quando l’edificio era usato come caserma)

Per migliorare la visita del Castello e del museo, potete servirvi della brochure cartacea fornita insieme al biglietto, della mappa interattiva che trovate sul touchscreen (disponibile anche sul sito del museo***) e degli approfondimenti che troverete lungo il percorso.

Tappe del percorso

Ingresso del castello dal rivellino ovest

L’ingresso attuale dei Musei è da viale XI febbraio, ovvero in corrispondenza del cosiddetto Rivellino. Qui era anche l’entrata principale al tempo dei Visconti.

Questo accesso, ora costituito da una scalinata – insieme a quello posto lungo il lato sud***, da dove invece si può oggi accedere con i mezzi – costituivano i punti di attraversamento del fossato.

Lapidario

Entrati nella corte del Castello Visconteo, ci si trova lungo un porticato, che corre sui tre lati superstiti***.

Gli ambienti del castello nel Quattrocento

Gli ambienti del castello come li potete vedere oggi sono il risultato di molteplici fasi e riadattamenti dell’edificio, a seconda dell’uso e della funzione cui furono adibiti nel corso dei secoli: da camere e sale destinate alla corte ducale e ai suoi uffici, a stanzoni di caserma tra Settecento e Ottocento, fino a spazi museali oggi.

La decorazione pittorica del porticato

Alzando gli occhi, il visitatore può cogliere le tracce, più o meno vistose, della decorazione che un tempo doveva accogliere chiunque entrasse, dall’ingresso a ovest – per coloro che provenivano dalla Cittadella e da nord, da Milano etc. – e da quello posto lungo il lato sud, verso la città.

Ingresso del Castello Visconteo dal rivellino sud

L’ingresso attuale dei Musei è da viale XI febbraio, ovvero in corrispondenza del cosiddetto Rivellino. L’accesso dal lato sud è invece oggi utilizzato per i mezzi.

Entrambi costituivano gli unici attraversamenti del fossato.

Il cortile, il lato nord e il Parco visconteo

Entrando nel cortile del Castello Visconteo si può meglio apprezzare la struttura del monumento, la sua modularità, e allo stesso tempo cogliere le particolarità dei prospetti.

L'antica Cappella e la raccolta delle reliquie

Tra le porte che si trovano lungo il porticato, si distinguono le due poste sul lato sud, accanto all’ingresso del Rivellino sud, oggi passo carraio.

Gli ambienti interni del castello, ala sud ed est

Per il visitatore che oltrepassa le sale e, oltre ai reperti esposti, vuole cogliere quanto più possibile la storia del ‘contenitore’, ovvero del monumento, è importante segnalare che in corrispondenza delle torri si possono notare delle aperture con strette scale ricavate nello spessore del muro, che permettevano l’accesso al piano superiore.

La decorazione degli ambienti: la Sala azzurra

Nel documento datato 1469 redatto dal pittore cremonese Bonifacio Bembo, che era stato incaricato dal duca Galeazzo Maria Sforza, di preparare una sorta di preventivo di spesa per integrare, restaurare o rifare completamente le decorazioni del Castello Visconteo, questo ambiente era utilizzato come prigione.

Gli ambienti interni al piano nobile, ala est (Sala del modello ligneo del Duomo etc.)

Proseguendo all’interno delle sale al piano nobile dell’ala est, tra la terza sala della Pinacoteca, ove si trovano frammenti della tipica decorazione ‘a tappezzeria’, e la sala della torre, si trova (come al piano terra) un’apertura con una stretta scala ricavata nello spessore del muro, che permetteva l’accesso al piano superiore.

Lo scalone

La grande scalinata al centro del lato sud, che collega il piano terra a quello superiore, e poi al sottotetto, non esisteva in origine, quando il castello venne edificato.
Questa scala è stata realizzata nel Settecento.

L'antica biblioteca di corte

Sulla base dello studio dei documenti pervenuti, è stata individuata la posizione dell’antica ‘Libraria’ nella sala al piano nobile della torre sud-ovest.

La decorazione degli ambienti interni al piano nobile, ala est (Pinacoteca antica)

Saliti al piano nobile, le campate della Pinacoteca antica presentano una commistione di parti decorative appartenenti a diverse fasi della storia del castello, in un percorso un po’ a ritroso.

Ultimo aggiornamento: 16 Gennaio 2025, 15:19